2 Febbraio 2023
Il carcinoma del pancreas rappresenta, nel mondo, la quarta causa di morte per tumore sia per gli uomini, che per le donne. Come per tante altre patologie tumorali, anche nel caso del pancreas l’obesità, l’alcolismo e l’abuso di tabacco sono fattori di rischio, insieme alla familiarità e ad una storia di diabete. Studi recenti danno importanza anche ai fattori dietetici: l’abuso di burro e carni rossi sono, maggiormente correlati al suo sviluppo, mentre una dieta ricca di frutta e folati ha una azione preventiva.
La diagnosi precoce ed un trattamento efficace, sia chirurgico, sia con chemioterapia neoadiuvante o anche adiuvante, così come per molti altri tumori dell’apparato digerente, possono rivelarsi decisivi per la cura del tumore pancreatico.
“La sopravvivenza del cancro del pancreas è stimata intorno all’11% a 5 anni” ci racconta il prof. Piero Chirletti, professore Onorario di Chirurgia nella SAPIENZA Università di Roma “può arrivare al 30% quando la malattia è localizzata e la chirurgia viene realizzata precocemente: nei casi inziali, la chirurgia rappresenta la migliore chance di cura per questi pazienti. E’ importante che la malattia venga diagnosticata precocemente e che i medici, i gastroenterologi, i chirurghi, pongano molta attenzione ai sintomi riferiti dal paziente che nella maggior parte dei casi sono caratterizzati da un dimagramento inspiegato, dalla comparsa improvvisa di un diabete in assenza di familiarità, dalla persistenza di un dolore sordo e continuo in sede epigastrica (parte centrale dell’addome), oppure nella parte posteriore, in corrispondenza del dorso. Si osservano anche alterazioni di esami di laboratorio come le transaminasi e la fosfatasi alcalina ed esami specifici di ricerca dei markers oncologici”.
La diagnosi viene poi completata da esami radiologici, in particolare, la TC e la RM con mezzo di contrasto, orientate in modo particolare, alla definizione della infiltrazione vascolare sia venosa (tronco mesenterico-portale), che arteriosa. E’ per questo motivo che queste indagini devono essere eseguite in centri specialistici con apparecchiature moderne e da radiologi dedicati alla patologia neoplastica dell’apparato digerente.
La chemioterapia sia prima che dopo l’intervento può migliorare la sopravvivenza: “La pianificazione del trattamento richiede il coinvolgimento di un’équipe multidisciplinare di professionisti medici” – ci spiega il dott. Salvo Caponnetto, Oncologo del Centro di Villa Margherita – “Negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi clinici che hanno permesso di utilizzare nuovi farmaci soprattutto nella malattia metastatica. Il tumore al pancreas, in un caso su 10, possiede le caratteristiche mutazioni nei geni BRCA. Una “firma” molecolare utile sia nella scelta delle terapie sia in ottica di sorveglianza attiva nei confronti dei parenti stretti del malato. I pazienti con mutazione di BRCA possono beneficiare del trattamento con farmaci biologici a bersaglio molecolare detti PARP inibitori.”
Si tratta di una patologia complessa, in cui è fondamentale l’unione multidisciplinare. L’esperienza degli operatori (il chirurgo, il radiologo, l’endoscopista, il rianimatore, il patologo), la possibilità di accedere ad esami diagnostici e terapie farmacologiche innovative ed una assistenza post-operatoria specializzata, formano il così detto “alto volume”, di un determinato trattamento, che consente di ottenere migliori risultati in termini di minori complicanze e minore mortalità operatoria.
Il 4 febbraio 2023, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, la Clinica Villa Margherita continua la sua campagna di informazione sul Tumore del Pancreas con una pagina sul Corriere della Sera. Perché in una battaglia così dura, ogni arma è preziosa.