ANCHE LA DIETA PUÒ AIUTARE LA FERTILITÀ



In Italia il 12% dei casi di infertilità dipende da eccessivo peso ponderale (17,5%) o da eccessiva magrezza (12%) nella donna. Lo riferisce uno studio dell’Osservatorio Grana Padano che ha preso in esame circa 5.000 adulti, tra i 20 e i 40 anni. Secondo questa ricerca inoltre i casi di infertilità, sia per la donna sia per l’uomo, oltre a essere in aumento, sono causati perlopiù da patologie specifiche che possono ostacolare il concepimento, quali per esempio il varicocele e l’endometriosi, ma talvolta sono attribuibili a uno stile di vita non corretto e al concorso di fattori ambientali come il fumo, lo stress e l’alimentazione sbilanciata.

Il problema di peso non riguarda solo le donne. Anche il sottopeso, il sovrappeso e l’obesità maschili si associano a una ridotta qualità seminale e a un elevato rischio di subfertilità nelle coppie in cui il partner maschile è obeso.

«Un’alimentazione corretta, che soddisfi il fabbisogno di sali minerali, zinco (per la fertilità maschile), ferro (per la fertilità femminile) e vitamine (per la fertilità maschile e femminile), può essere importante per combattere l’infertilità. La Vitamina B12 (contenuta in primis in carne, pesce, latte e latticini) in particolare migliora la fertilità nelle donne e svolge un’azione preventiva sull’abortività. A rischio sono le donne vegane o con bassi consumi di alimenti di origine animale», spiega la dottoressa Michela Barichella, dietologa dell’ICP Milano.

Di seguito riportiamo sei consigli nutrizionali pro-fertilità per la coppia:

  • valutare i parametri antropometrici e avere un peso compreso tra 20 e 24.9 di BMI;
  • seguire una dieta varia e completa, ricca di vitamine e ferro;
  • introdurre alimenti di origine animale (ricchi di ferro, zinco, Vitamina D e B12);
  • in fase preconcezionale la donna dovrebbe smettere, o almeno ridurre, il consumo di alcool;
  • in fase preconcezionale sia la donna che l’uomo dovrebbero smettere di fumare, o almeno ridurre il numero di sigarette giornaliere;
  • in fase preconcezionale sia la donna che l’uomo dovrebbero smettere di consumare alimenti derivati da pesci di grossa taglia.

Approfondimento a cura della dott.ssa Cinzia Myriam Calabrese, Medico Nutrizionista presso il Centro PMA di Villa Margherita.

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