30 November 2022
Cultura di impresa al servizio della qualità: l’esperienza di Clinica Villa Margherita.
Una storica clinica privata della sanità romana ha saputo rinnovarsi investendo sulla cultura di impresa, sul marketing strategico e sulla capacità di creare valore per il paziente.
Parliamo della Clinica Villa Margherita, struttura nata alla fine degli anni Quaranta e ancora oggi punto di riferimento per chi cerca cure di altissima qualità. Villa Margherita sorge in un’area residenziale, poco distante da Piazza Bologna e dal verde di Villa Torlonia. Al suo interno operano professionisti di primo livello della medicina e della chirurgia. La propensione all’eccellenza, d’altronde, è inscritta nel Dna della clinica sin dagli inizi.
PROGETTO DONNA
In più di settanta anni di storia, chissà quanti bimbi avranno emesso i primi vagiti tra le mura di Villa Margherita. La clinica ha una grande tradizione nel campo dell’ostetricia e della ginecologia. Oggi, la cura verso le pazienti si traduce in un più ampio percorso assistenziale, dall’adolescenza alla menopausa. Assistenza a 360 gradi in età fertile e in gravidanza, cui si affianca la diagnostica e la chirurgia senologica, un centro Pma per l’infertilità di coppia e un centro Hpv per la prevenzione e il trattamento del papilloma virus.
“Quando Villa Margherita è nata – ci spiega l’amministratore delegato, l’ingegner Dino Ciucci – la vicinanza con l’Università La Sapienza, all’epoca unico polo universitario della Capitale, ha portato qui alcuni dei massimi esponenti della chirurgia nazionale”. Per gran parte della sua storia, questa era conosciuta come la ‘Clinica dei presidenti’: le sue stanze hanno infatti ospitato molti presidenti della Repubblica. “Oggi il contesto è cambiato – prosegue Ciucci – così come il nostro ruolo e la nostra offerta di servizi. Ma una cosa rimane costante: la qualità. Noi non abbiamo mai fatto una politica di prezzo. Il nostro vantaggio competitivo si fonda sul nostro modello di gestione e sulla qualità dei nostri servizi”.
Un modello caratterizzato da un approccio meno “ospedaliero” e dall’attenzione al benessere del paziente e all’ambiente che lo accoglie. I risultati stanno dimostrando che si tratta di un modello vincente: il 2021 si è chiuso con un fatturato record di 23 milioni di euro. E lo dimostrano anche i riconoscimenti esterni: quest’anno, Clinica Villa Margherita Spa è stata insignita per la terza volta consecutiva del premio Industria Felix presso la Luiss, a certificare l’ottima performance gestionale e l’abilità finanziaria.
Oggi Villa Margherita non è più una clinica con un’utenza prevalentemente d’élite. Pur non essendo convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale e operando in regime di libera medicina privata, riesce a raggiungere un mercato più generalista, grazie alle convenzioni con le principali compagnie assicurative e con i Fondi Assistenziali Integrativi.
La struttura offre servizi di medicina, chirurgia, diagnostica, con quattro sale operatorie e due sale parto. L’alto livello qualitativo è garantito da un investimento costante: nell’ammodernamento infrastrutturale così come nella dotazione tecnologica.
“Dal 2016 abbiamo investito una cifra tra i 7 e gli 8 milioni di euro e abbiamo in programma un investimento almeno della stessa entità. La nostra è una società solida che genera utili, ma il 70% dei dividendi sono destinati agli investimenti. I nostri macchinari sono tutti di ultima generazione. Un esempio? Stiamo per installare la risonanza magnetica a tre Tesla, che garantisce una qualità di immagini superiore, molto apprezzata in neurochirurgia”.
Ma c’è un altro investimento importante che caratterizza Villa Margherita: “Qualità del servizio e qualità di prestazione per noi vanno di pari passo con il giusto valore da attribuire alle risorse umane – sottolinea Ciucci – Tutto il personale amministrativo e sanitario, esclusi i medici che sono liberi professionisti, è costituito da dipendenti diretti di Villa Margherita. Diamo in appalto solo servizi ausiliari, come la pulizia e la manutenzione”.
“La stragrande maggioranza dei circa 180 dipendenti è inquadrata con contratto a tempo indeterminato. Questa è una scelta che ci ha ripagato in termini di ‘resilienza’ durante il periodo del Covid 19. Il nostro personale non ci ha abbandonato ed è merito loro se riusciamo a essere aperti 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno su tutte le nostre attività”, conclude l’amministratore delegato.