Proctologia

Le malattie proctologiche coinvolgono la parte terminale dell’intestino, il retto. Si tratta di patologie molto comuni, diffuse e anche molto fastidiose (emorroidi, fistole perianali, sinus pilonidalis) per le quali oggi, oltre ai trattamenti tradizionali, è possibile effettuare interventi di tipo mininvasivo in grado di migliorare il risultato per il paziente e la sua convalescenza.

È per questo che gli specialisti della nostra Clinica appartengono a équipe specializzate e aggiornate sulle tecniche più avanzate.

Oltre agli interventi di chirurgia tradizionali, vengono effettuati trattamenti come la THD per il trattamento della patologia emorroidaria, la VAAFT per il trattamento delle fistole anali e rettali, l’EPSIT per il trattamento delle fistole sacrococcigeela neuro-modulazione sacrale per l’incontinenza fecale.

I nostri medici

  • Chirurgia generale
  • Prof. Valter Ripetti
  • Proctologia
  • Dott.ssa Daniela Amato

THD® è un metodo per il trattamento delle emorroidi eseguito dal chirurgo proctologo con un dispositivo speciale, che può identificare accuratamente e in modo sicuro i rami terminali delle arterie che portano il sangue alle emorroidi. Una volta individuati si esegue una particolare sutura che riduce l’afflusso di sangue arterioso alle emorroidi e il prolasso, riposizionando le emorroidi nella loro sede naturale.
La tecnica THD® è una procedura minimamente invasiva, in quanto non comporta alcuna asportazione di tessuto ed è assolutamente sicura.
La procedura viene eseguita in una sede libera di terminazioni nervose, che riduce il problema principale delle tecniche chirurgiche tradizionali: il DOLORE.

 

la VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment) è sicuramente la tecnica meno invasiva per le fistole anali e rettali. Questa tecnica è caratterizzata da un primo momento, in cui mediante una fibra ottica viene eseguita una completa mappatura della patologia fistolosa, e da un secondo momento in cui si procede alla diatermocoagulazione della fistola sotto visione, eliminando traumi all’apparato sfinteriale, e pertanto il temibile rischio d’incontinenza fecale, complicanza non rara quando si eseguono tecniche tradizionali. Un ulteriore vantaggio di questa metodica, a conferma della sua mininvasività, è determinato dalla completa assenza di medicazioni post-operatorie, trattamenti spesso necessari con le tecniche tradizionali e molto dolorosi.

 

l’EPSIT (Endoscopic Pilonidal Sinus Treatment) è una tecnica chirurgica per il sinus pilonidalis estremamente valida anche nelle recidive dopo chirurgia tradizionale.
La tecnica è mutuata dalla VAAFT, pertanto anche in questo caso si procede alla mappatura endoscopica della malattia e alla sua successiva diatermocoagulazione videoguidata. Anche con l’ausilio di questa tecnica non sono necessarie medicazioni post-operatorie, con immediata ripresa delle normali attività quotidiane e lavorative; ma Il vantaggio, per nulla trascurabile soprattutto nelle donne, è dato dall’assenza di cicatrici, spesso deturpanti, normale esito delle tecniche tradizionali.

 

la NEUROMODULAZIONE SACRALE nel trattamento chirurgico dell’incontinenza fecale, consiste nell’introduzione di un elettrodo a livello dei forami sacrali S3 o S4 collegato ad un pace-maker, il quale rimodula i meccanismi evacuativi ottimizzando la sensibilità anale ed il tono sfinteriale. L’intervento non necessita di alcuna particolare preparazione pre-operatoria si esegue in anestesia locale senza alcun dolore post-operatorio.
La terapia può essere farmacologica, riabilitativa o chirurgica, la scelta dipende sostanzialmente dal tipo di incontinenza e dalla causa che l’ha determinata.